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“INSIEME”

“Insieme” per combattere il tramonto della cultura
E’ il titolo della collettiva che si inaugura oggi (ore 17) alla galleria San Francesco Il curatore Squarza: «Le istituzioni devono prendere atto di questa decadenza»
cultura mostra declino

di Chiara Cabassa
REGGIO. “Insieme” per opporsi al tramonto e alla mistificazione della cultura. “Insieme” per dire no al dominio assoluto del mercato sull’arte. “Insieme” condividendo la convinzione che Reggio può tornare ad essere la città culturalmente vivace che è stata fino a qualche decennio fa.
“Insieme” è il titolo della collettiva di pittura curata da Nino Squarza che si inaugura oggi alle 17 alla Galleria San Francesco in via Bardi 4. Sette artisti (Davoli, Grasselli, Marconi, Riccò, Tosi, Zambelli e lo stesso Squarza) e un unico obiettivo: tornare a parlare di idee e contenuti, rompere una situazione di colpevole immobilismo, coinvolgere artisti e operatori culturali che nutrono le stesse speranze, scuotere l’attenzione degli amministratori.
Una mission eccessivamente pretenziosa partendo da una mostra di pittura dove all’eterogeneità delle scelte stilistiche corrisponde la conferma dei valori moderni della tradizione pittorica? Non secondo Squarza il quale, guardando sempre avanti ma avendo ben presente cosa è stato un passato neppure troppo remoto, non accetta una realtà nella quale il crepuscolo della cultura sembra inevitabile. «Noi non ci stiamo – dice Squarza – e abbiamo deciso di prendere posizione. Facciamo un’esposizione che propone qualcosa, ripensiamo alle cose, riprendiamo a dipingere. Seguiamo la famosa coda del serpente. Forme artistiche che corrono nel tempo e vanno colte. Perché nella pittura si può cercare e sperimentare senza però uscire dai canoni. Non accade lo stesso nel jazz, nella musica classica, nella poesia? Certo altre cose importanti possono essere fatte, uscendo dai canoni, ma non hanno a che fare con la pittura». «Quante gallerie a Reggio – si chiede Squarza – condividono e mettono in pratica questa convinzione? Questa in cui ci troviamo è probabilmente l’unica. La grande galleria compra un dipinto a Milano e lo porta qui per venderlo a una cifra sovrastimata. E’ la legge del mercato che ha finito per contaminare l’arte e creare grande confusione: chi crede di comprare un quadro, in realtà acquista un prezzo. Il fatto è che il mercato a Reggio non esiste».
Quale il ruolo della politica? «Le istituzioni – sottolinea Squarza – devono prendere atto di quello che sta succedendo. Perché c’è stato un tempo in cui a Reggio si organizzavano continuamente dibattiti, il Gruppo ’63 faceva da catalizzatore e Gillo Dorfles come Edoardo Sanguineti erano di casa ? C’è stato anche un tempo in cui i giovani pittori avevano un luogo dove ritrovarsi e imparare dai maestri. E non mi si parli di soldi che non ci sono. Anch’io lavoravo con pochi mezzi ma in Ghiara, con un allestimento fatto di cartoni, organizzai una mostra dedicata al Guercino che qualcuno ricorda ancora…». Da qui l’introduzione del catalogo, sottoscritta dagli artisti, che suona dura ma è così che deve essere. Perché, come scriveva Karl Kraus, “quando il sole della cultura è basso sull’orizzonte, anche i nani proiettano lunghe ombre».

Marco Arduini  “La valigia a Quadri”

http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio_emilia/cultura/2012/09/21/775564-valigia-a-quadri-mostra-pittura-viaggio-auto-marco-arduini.shtml

“Mille e due notti” mostra di Claudia Bianchi comunicati stampa vedi

http://www.dream-magazine.it/articolo.php?id=7330